Questo libro mi è piaciuto molto perché è ricco di informazioni su Calvino, uno degli scrittori che preferisco e di cui ho letto alcuni libri. Molte notizie non le conoscevo come, per esempio il suo amore per una donna, Esther, che poi è diventata sua moglie; oppure le sue avventure da partigiano durante la Seconda Guerra Mondiale.

La parte del libro che più mi ha colpito è quella in cui parla dei viaggi che ha fatto Calvino: racconta per esempio del viaggio a Tokyo o in Messico e parla del libro “Le città invisibili” e ne spiega alcuni passaggi. Per esempio ho scoperto che le cinquantacinque città che vengono descritte nel testo portano ognuna il nome di una donna e all’inizio sembrano perfette e solo alla fine ti accorgi che ti illudono soltanto.

Devo dire che se Biferali in alcuni capitoli svela parte delle trame delle opere di Calvino in realtà spesso ha l’effetto di incuriosire il lettore. È quello che mi è successo proprio con le città invisibili, infatti dopo averne letto dalla penna di Biferali, sono andato in libreria a comprarlo e l’ho letto.

Devo dire che sono stato contento di approfondire proprio un autore che già mi piaceva molto e forse ho imparato a capirlo meglio.

Durante l’incontro ho chiesto a Biferali perché Calvino scelga di creare personaggi così fuori dall’ordinario, sia nei romanzi realistici che in quelli più fantastici. Mi ha risposto che sceglie dei personaggi così fuori dall’ordinario perché sono la chiave per trasmettere un messaggio nascosto nel testo e anche perché non vuole mai avere protagonisti perfetti e, infine, perché vuole appassionare il lettore ancora di più, incuriosendolo.

Valerio Coratella – III F