Cecilia Tosi – Il terrorismo spiegato ai ragazzi – 16 novembre 2018

Cecilia Tosi – Il terrorismo spiegato ai ragazzi

16 novembre 2018

 

Cecilia Tosi è una giornalista che si occupa di politica internazionale, attualmente impiegata presso la Rai, è collaboratrice di «Limes Rivista di Geopolitica» e scrive per varie testate nazionali e internazionali. Ha insegnato Relazioni internazionali all’Università di Bologna e Geopolitica a Parma. Ha un blog sull’Huffington Post e uno di “geopolitica per ragazzi”. Negli ultimi anni ha seguito l’evolversi del terrorismo islamico cercando di spiegarne matrici e conseguenze. Da quando è diventata mamma, ha cominciato a pensare come avrebbe potuto spiegare a suo figlio (e ai figli delle sue amiche) il fenomeno degli attentati commessi in nome della religione. E così ha deciso di ricostruire gli eventi storici e sociali che hanno dato vita alla stagione di al Qaida e dello Stato islamico, raccontandoli anche attraverso le storie dei protagonisti, in Il terrorismo spiegato ai ragazzi

«Col mio libro, Il terrorismo spiegato ai ragazzi, ho cercato di fare chiarezza su alcuni dei temi internazionali che più toccano la vita di tutti noi: il radicalismo islamico, le guerre in Medio Oriente, la nascita e l’evoluzione di gruppi come al Qaida e Isis. Gli argomenti di attualità sono i più difficili da spiegare agli studenti perché non sono ancora storicizzati e l’opinione pubblica vi si approccia con partigianeria, cercando di trovare un colpevole e una vittima, un responsabile e un irresponsabile, un amico e un nemico. L’unico modo per permettere ai ragazzi di capire quello che succede senza indurli a fare il “tifo” per una parte è quello di analizzare gli eventi individuando la concatenazione di cause ed effetti, spiegando con pazienza la complessità, scomponendo i pezzi del puzzle e descrivendo come si sono incastrati, senza cedere alla tentazione della semplificazione».

 

Per saperne di più

Al Qaida

Foreign fighters

Sciiti e Sunniti

 

 

Attraverso le storie di Ahmed, addetto alla propaganda dello Stato islamico, e di Omar, capo di una cellula di al Qaida, Cecilia Tosi prova a spiegare il fenomeno del terrorismo islamista, cercando anche di aiutare noi ragazzi a comprendere le origini storiche del fenomeno e le motivazioni che hanno spinto e continuano a spingere questi gruppi armati a formarsi e ad agire.

Come è capitato anche a noi, può succedere di fare tanta confusione su questi argomenti, ma la lettura di questo libro ci ha aiutato a fare chiarezza su tutto ciò che non avevamo compreso.

Inizialmente può risultare difficile capire a pieno ciò che spiega il libro, in quanto Tosi utilizza un linguaggio molto articolato, ma l’alternarsi delle spiegazioni con il racconto della storia di Omar e Ahmed aiuta a comprendere con più facilità.

Nel libro si parla di Siria, Afghanistan, Cecenia, Israele, Palestina: “nomi geografici” che si sono riempiti di una “storia” grazie alla quale ora abbiamo un quadro più chiaro di quello che sta accadendo in queste Regioni.

Molto utili anche le prime pagine del libro, dove si spiegano i significati di alcune parole che non ci erano ben chiare come Califfato, Isis, Al Quaida, Jihad, Kamikaze, propaganda e molte altre.

Per fare però ulteriore chiarezza e approfondire le nostre conoscenze, abbiamo invitato Cecilia Tosi nella nostra scuola.

Durante l’incontro abbiamo avuto l’occasione di farle delle domande che riguardassero non solo il libro ma anche il suo lavoro e le sue esperienze.

Abbiamo così parlato dei profughi e dei loro problemi di integrazione. Secondo lei, a causa dei nostri pregiudizi, non c’è molta integrazione perché non li accogliamo nel modo corretto pensando che possano portare soltanto danni alla nostra società.

Inoltre, ci ha spiegato come la diffusione delle notizie per mezzo dei social network ci possa portare a volte a interpretare titoli di notizie in modo scorretto, e quindi ci ha invitato a non limitarsi mai ai soli titoli ma a dedicarsi per cinque minuti alla lettura dell’intero articolo.

Le è stata fatta una domanda riguardante i termini “islamico” e “islamista” e la giornalista ci ha spiegato che spesso sia la stampa che la televisione utilizzano in modo inappropriato questi due termini, fornendo informazioni distorte. Il primo, infatti, è riferito a colui che pratica la religione islamica; il secondo è un sostenitore (anche fanatico) dell’islamismo come unica religione. La sua risposta è stata l’occasione per riflettere sull’importanza della scelta delle parole e sul loro effetto.

Elena Tariciotti, Massimiliano Salvi, Monica Nascimben – III F

 

“Jihad? Al Qaida? Califfato?… Aiutiamo i nostri giovani a capire: “E’ la prima frase del libro, un testo semplice che introduce argomenti complessi, ma molto interessanti”. Il libro e’ stato realizzato da una giovane giornalista, Cecilia Tosi, esperta di politica internazionale che da un po’di tempo si interessa del terrorismo islamico. La cronista un paio di anni fa è diventata mamma. Cosi si è chiesta come avrebbe  potuto spiegare al figlio in modo semplice il fenomeno degli attentati commessi in nome della religione. Leggere questo libro è stato utile sotto molti punti di vista. Inizialmente pensavo che sarebbe stata una perdita di tempo perché capivo “poco e niente”, però poi,  andando avanti nella lettura del libro, ho iniziato a capire e a riflettere su ciò che era scritto.

Luca Bertelà – IIIC