Noi siamo quello che abbiamo vissuto

A me questo libro è piaciuto molto, in particolare nel punto in cui dice che noi siamo tutto ciò che abbiamo vissuto, detto e sentito. Questo perché, appena ho letto questo passo, mi sono messo a pensare a tutte le cose passeggere che mi succedono quotidianamente e che chiunque, compreso me prima della lettura del libro, non penserebbe mai potrebbero formare il proprio carattere. Che un semplice film o una canzone o un libro o un incontro casuale possano farci diventare quello che siamo e quello che saremo: chi ci aveva mai pensato? Eppure ora mi sembra una considerazione quasi banale!

Biferali scrive anche che ci valorizzano le persone che abbiamo amato e le persone che ci hanno amato; in effetti è vero perché anche saperci rialzare dalle situazioni difficili è un ottimo punto di forza su cui potersi tenere in piedi. Il problema è che molte persone non lo sanno perciò le invito a leggere questo libro.  

Durante l’incontro ho posto due domande allo scrittore, ossia perché avesse deciso di scrivere questo libro e da dove avesse ricavato le sue fonti.

Lo scrittore mi ha risposto dicendo che ha deciso di scrivere questo libro per omaggiare l’autore che gli ha fatto amare la lettura perché senza di lui non avrebbe scoperto quanto è bella la lettura e quanto sarebbe stata importante nella sua vita. Riguardo le sue fonti, gli sono state d’aiuto oltre ai vari libri di Calvino, anche il suo sterminato epistolario dal quale viene fuori ancora di più il lato umano di Calvino.

Una cosa che mi ha colpito molto di questo scrittore che è venuto a trovarci in classe, è come nelle cose che diceva e nei comportamenti ci vedessi qualcosa di simile ai miei!

Davide Bagalà – III F